Dott. Fonzone
Caccese Lorenzo
Dott. Fonzone Caccese Lorenzo
Segreteria Personale
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Segreteria Generale
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MENO DIFFUSE MA
ALTAMENTE INVALIDANTI
L’Alluce Varo si caratterizza per una deviazione dell’alluce verso l’interno rispetto alla linea mediana, in opposto all’alluce valgo in cui il dito si sposta verso l’esterno. Nella maggior parte dei casi è conseguenza di un intervento chirurgico di correzione dell’alluce valgo. È più frequente nel sesso femminile.
Un piede affetto da alluce varo si caratterizza per una deviazione in varo, ovvero verso l’interno, del primo dito del piede. Il segno più evidente è appunto lo spostamento dell’alluce, che può accompagnarsi in alcuni casi a dolore all’alluce stesso, a volte irradiato anche a piede e caviglia. La causa del dolore è spesso dovuta allo sfregamento del dito con la tomaia della scarpa. Possono associarsi anche gonfiore e callosità sempre a livello dell’alluce. In conseguenza della deformità possono aversi difficoltà nell’indossare molte tipologie di scarpe. In alcuni casi può essere presente anche una metatarsalgia dovuta ad una insufficienza funzionale dell’alluce che molte volte si presenta sollevato.
Raramente l’alluce varo è causato da fattori genetici. Più di frequente la causa è post traumatica in seguito a fratture, ma nella maggior parte dei casi è conseguenza di un intervento chirurgico di correzione dell’alluce valgo. L’alluce varo è infatti una delle complicanze di questa chirurgia, che può presentarsi in circa l’8% dei casi, in forma più o meno lieve.
La diagnosi è prevalentemente clinica, lo specialista ortopedico nel corso della visita andrà a valutare eventuali alterazioni nella deambulazione, deformità associate e presenza di possibili sintomi a livello locale. Per la diagnosi e l’eventuale pianificazione chirurgica è necessaria una radiografia di entrambi i piedi in carico (in piedi).
Non è necessario intraprendere alcuna azione nei casi di deformità lieve, in pazienti asintomatici e senza particolari difficoltà nell’indossare calzature. Quando l’alluce varo è più evidente causa dolore sia a riposo sia durante la deambulazione, la terapia conservativa consiste nell’utilizzo di calzature comode con la punta larga o calzature fatte su misura, allo scopo di alleviare il dolore. Se tali accorgimenti non dovessero comunque ridurre i sintomi, si valuta l’opzione chirurgica.
Il ricorso all’intervento è consigliato in pazienti affetti da alluce varo con deformità evidenti e con dolore persistente nonostante il trattamento conservativo. La tecnica adottata dal Team PBS è stata studiata e messa a punto dal Dr. Fonzone ed è una variante di quella adottata per l’alluce valgo. La terapia chirurgica cambia a seconda della posizione dei sesamoidi, ovvero delle piccolissime ossa incluse nella struttura dei tendini del primo metatarso.
Quando i sesamoidi sono centrati sotto la testa del primo metatarso, si può intervenire con una semplice capsuloplastica oppure con Akin inversa. La capsuloplastica è una procedura percutanea che agisce sui tessuti molli della capsula articolare. Per la correzione della deformità in varo si allenta la capsula mediale e, se l’alluce è sollevato, si pratica la stessa procedura sulla capsula superiore. L’intervento si conclude con uno specifico bendaggio e il paziente può poggiare il piede a terra già da subito. Se la tecnica scelta dal chirurgo è l’Akin inversa, viene eseguita una osteotomia “a cuneo di sottrazione” della falange prossimale sul versante laterale della stessa (anziché su quello mediale, come nel trattamento chirurgico dell’alluce valgo). Anche in questo caso l’intervento termina con il bendaggio. Il paziente potrà poggiare fin da subito il piede operato indossando una specifica scarpa post operatoria.
Quando i sesamoidi non sono centrati sotto la testa del metatarso (alluce varo grave) si agisce a livello del collo metatarsale praticando un’osteotomia a mensola che, traslando il segmento distale del metatarso medialmente, corregga la deformità in varo e centri nuovamente la testa sui sesamoidi. (TECNICA PERSONALE)
In questo caso sono necessari due fili metallici per il fissaggio osseo che vengono poi rimossi a circa 25 giorni. La procedura è semplice ed efficace e il paziente potrà camminare da subito indossando la scarpa post operatoria (tipologia Talus).
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